Olivier Schatzki
Francia
1996
v.o. francese
92'

Proiezioni

giovedì20Novembre11200318:00Espocentro

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L'ÉLÈVE

Film presentato da CARLO VARINI

 

L’allievo, tratto dal racconto omonimo di Henry James, mette a confronto un insegnante privato e un bambino, che vive in un castello con la famiglia aristocratica decaduta, nostalgicamente attaccata al proprio passato. Fino all’arrivo del suo giovane tutore, il bambino è un brillante studente di latino, ma solitario e senza amici. Quando la precaria situazione economica costringe la famiglia a lasciare per sempre la dimora avita, si rafforzano e approfondiscono il legame e la complicità tra l’insegnante e il bambino.
«Alla fine del XIX secolo si usava addobbare eccessivamente gli interni con veli e tende, oggetti e svariate lampade; per un direttore della fotografia questo costituisce un ampio ventaglio d’ispirazioni. Per cercare un certo “realismo” e il mondo di Henry James, io e Olivier Schatzky abbiamo consultato fotografie e quadri dell’epoca. Fra questi, i dipinti di James Tissot ci hanno particolarmente ispirato. Ho provato a rispettare lo spirito dell’epoca dando l’impressione di aver illuminato attraverso le sue fonti di luce ovattate: La luce del giorno arriva all’interno dei saloni solo dopo aver attraversato una successione di tende e veli, e crea delle zone d’ombra dove l’immaginazione può liberarsi. Le fiamme del fuoco e delle candele danno una luce vibrante che proietta delle ombre inquietanti e evoca calore. L’appassionato dibattito dell’epoca sull’illuminazione urbana, che opponeva i militanti per l’illuminazione al gas ai partigiani dell’elettricità mi ha «illuminato» sullo spirito del periodo. Grazie alla lunga preparazione con Olivier, ho potuto mettere a punto degli effetti inediti: in particolare, l’effetto dato dalla fiamma del caminetto e i campi/controcampi filmati attraverso uno specchio semi-riflettente per poter avere lo sguardo dell’attore nell’obbiettivo senza dare l’impressione di uno sguardo in macchina. Il formato cinemascope ci ha infine permesso di esprimere la ricchezza e l’accumulazione degli oggetti nell’ambiente senza compromettere l’intimità della storia.» (Carlo Varini)

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