La stanza è tranquilla, illuminata da una luce tenue. A spiccare nella penombra soltanto gli occhi della nonna che fa pazientemente la maglia e quelli della nipotina che sta disegnando stesa sul pavimento. In sottofondo un miagolio insistente: la gatta di casa non è più sola, è circondata da almeno quattro gattini. Per la nonna sarà la cinquantesima volta, per la bambina invece è la prima: scegliere tra i cuccioli il più vispo, o magari il più soffice, e lasciarlo insieme alla madre, mentre gli altri li si infila di soppiatto in un sacco. Poi il viaggio di rito, attraverso la nebbia, verso il grande fiume. L’arrivederci è intriso di tristezza, ma appare ineluttabile.