ASPETTANDO I LUMIERE

Il 7 febbraio del 1914 il personaggio del vagabondo creato da Charlie Chaplin fa la sua prima apparizione. Il cinema era già nato da quasi vent'anni, ma ben poco si sa di quanto sia successo prima che i fratelli Lumière arrivassero alla loro invenzione.

 

Nell’ambito del suo programma di educazione all’immagine, Castellinaria ricorda le origini del cinema organizzando una mostra che vuole essere un affascinante viaggio nel pre-cinema, alla scoperta dei giochi ottici e dei dispositivi che hanno preceduto e accompagnato la nascita del cinematografo dei fratelli Lumière.

Le macchine esposte al Castelgrande di Bellinzona sono realizzate in legno e altri materiali. Sono le copie fedeli dei macchinari originali, di cui riproducono, oltre che l’aspetto, i meccanismi e le funzioni. Il vantaggio di esporre delle copie, rispetto agli originali, sta nel fatto che possono essere maneggiate e utilizzate senza timore. Considerando che l’obiettivo è avvicinare il pubblico al mondo del cinema, stimolandone la creatività, lo spirito di collaborazione e la conoscenza critica del linguaggio delle immagini, non è un vantaggio da poco.

 

Durante il percorso, più che guardare, si tocca e si gioca con gli apparecchi e, con la propria fantasia si ripercorre il cammino della rappresentazione per immagini.

Dalla veduta ottica al teatro delle ombre cinesi; al taumatropio, dal greco “girare delle meraviglie“, che interessa la storia del cinema di animazione perché sul suo principio si basò la ricerca del movimento delle immagini simulato tramite la loro veloce visione in sequenza; al fenachistiscopio, che sfrutta il fenomeno della persistenza dell’immagine sulla retina. Ancora oggi, questo fenomeno sta alla base della visione filmica; alla lanterna magica, con la quale venivano proiettate immagini dipinte a mano su vetro.

 

Accanto alle riproduzioni, saranno esposte preziose lanterne magiche originali provenienti dalla Cineteca di Milano.

Durante la mostra si può frequentare un laboratorio dove il pubblico scopre il segreto delle immagini in movimento, costruendo un taumatropio o inventando una storia disegnata su un flipbook o folioscopio che consiste in una sequenza di disegni fatta scorrere a velocità così elevata da ingannare l'occhio umano dando l'illusione del movimento.

 

All’interno della mostra, in un ricostruito Café de Paris dove nel 1895 venne proiettato il primo film dei fratelli Lumière, in un’atmosfera “Fin de siècle“, i visitatori possono vedere filmati d’epoca come il mitico L’Arrivo del treno alla stazione di La Ciotat, la prima farsa L’arroseur arrosé, le comiche degli Studi Keystone o le “silhouettes“ animate di Lotte Reiniger.

Le macchine esposte sono state realizzate da Claudio Vigoni e Marta Ragno che hanno curato anche la progettazione didattica del percorso. Massimiliano Chinelli dell’associazione Puppenfesten, si occupa dell’aspetto promozionale, didattico, organizzativo e logistico.

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