Seguendo la linea poetica di Bruno Bozzetto, nutrita dagli affetti e dai personaggi del suo immaginario artistico, Marco Bonfanti realizza un'appassionante riflessione sulla creazione artistica. Bozzetto non troppo è un motto di spirito che produce un cortocircuito dello spirito, che richiama l'infanzia senza mitizzarla, che torna all'infanzia per matura conquista. Perché l'età dell'innocenza per Bruno Bozzetto, l'età dei suoi nipoti, attesi fuori dalla scuola e consegnati alle ali di un'altalena, è un arco primordiale, un intervallo magico dove la razionalità non interferisce con la creazione. Creazione che diventa un momento di fulgida imprevedibilità. Bonfanti coglie il segno dell'infanzia e rende visibile l'arte di Bozzetto, svolgendo un ritratto dialettico divertito e conciliante come il Signor Rossi, asciutto e graffiante come il segno grafico che ha inciso il cuore dei suoi spettatori. Cartoonist delle meraviglie, Bozzetto si racconta con leggerezza e ironia, 'disegnandosi' a occhi chiusi come un grand garçon che non ha mai dimenticato i trastulli della fanciullezza.