Sabine è un’adolescente che intende diventare un’atleta d’élite. Segue la sua formazione in un internato scolastico per sportivi sotto la guida di Gelewski, di cui Sabine critica costantemente le scelte e i metodi di allenamento. Testarda, sfrontata, accanita, la ragazza ha un unico obiettivo in testa: migliorare ad ogni costo le proprie prestazioni. Cercando di superare i propri limiti, Sabine si misura addirittura con l’altro sesso, che riesce a riconoscere solo attraverso la corsa e la superiorità fisica. Dominare il proprio corpo e portarlo fino alle sue estreme possibilità è per lei un modo di opporsi a quella femminilità nascente che la spaventa e l’affascina al tempo stesso.