Lubo Moser è un nomade del popolo Jenisch. Nella Svizzera del 1939 gira di luogo in luogo esibendosi nelle piazze insieme alla moglie Mirana e ai loro bambini. Mentre è in servizio militare per la mobilitazione degli uomini per la difesa delle frontiere, viene a sapere che i figli sono stati prelevati e portati in un istituto (si tratta di un progetto finalizzato ad estinguere la presenza della sua etnia). La moglie è morta. Da quel momento il senso della vita per lui consiste nel conseguire un duplice obiettivo: ritrovarli e vendicarsi, giungendo nel suo percorso fino a Bellinzona.